Chiesa di San Niccolò al Carmine

Ascensione di Gesù Cristo

Girolamo del Pacchia ( Siena 1477- post 1533)
1512

 

La pala, collocata sopra il secondo altare a sinistra rispetto all’ingresso principale, fu eseguita per l’altare omonimo e rappresenta l’Ascensione di Cristo, avvenuta sul Monte degli Ulivi quaranta giorni dopo la Risurrezione, come riportano Matteo, Luca e gli Atti degli Apostoli (1,9):

 

“… Gesù incominciò a salire in alto, mentre gli Apostoli stavano a guardare. Poi venne una nube ed essi non lo videro più”.

Nella metà inferiore del dipinto troviamo la Vergine Maria in mezzo agli Apostoli; quasi tutti i personaggi hanno la testa e gli occhi fissi al Cristo risorto, che occupa la metà superiore.
Gesù, entro una mandorla circondata da cherubini, ascende al Cielo da lui stesso indicato con una mano. Angeli musicanti accompagnano con accordi armoniosi l’evento dell’Ascensione, con il quale il Figlio di Dio conclude la sua vita terrena per ricongiungersi al Padre rappresentato in alto al centro con un globo in mano.
La mandorla che avvolge Cristo è una forma generata dall’ intersezione di due cerchi e rappresenta la comunicazione fra due mondi, l’umano e il divino, il terrestre e il celeste, dei quali il Verbo raffigurato all’interno è il solo mediatore.

 

 

  • Girolamo del Pacchia, Ascensione di Gesù Cristo, 1512.