La Collegiata di Santa Maria in Provenzano

La Collegiata

La chiesa di Santa Maria in Provenzano venne eretta per custodire l’immagine miracolosa di una Madonna a cui il popolo senese era fortemente legato. La famiglia dei Medici credette opportuno favorirne la diffusione del culto per consolidare il potere granducale all’interno della città e per offuscare quello della Madonna del Voto, emblema della sconfitta dei fiorentini a Montaperti. A causa delle disposizioni dettate dalla Controriforma, un movimento nato all'interno della Chiesa cattolica in seguito alle accuse di Martin Lutero e all’incessante dilagare del Protestantesimo, il clero cittadino cercava di soffocarne la devozione. Il 2 luglio del 1594 il popolo senese rese pubblici i miracoli, ma il Santuario fu edificato solo a partire dal 1595, dopo l’approvazione della Congregazione Cardinalizia dei Sacri Riti. Il progetto della chiesa doveva essere un esempio di architettura moderna e tener conto delle nuove norme conciliari in merito all’evangelizzazione, per questo motivo tra le diverse proposte pervenute, il Granduca Ferdinando I scelse il modello del monaco certosino Damiano Schifardini, mentre l’esecuzione dei lavori fu affidata all’artista senese Flaminio del Turco. L’impianto architettonico sobrio e razionale, caratterizzato da pochi elementi architettonici in rilievo, ne sottolinea la forza dei contenuti. La facciata in travertino si contraddistingue . . .
  • Collegiata di Santa Maria in Provenzano, interno
  • Collegiata di Santa Maria in Provenzano, interno
  • Collegiata di Santa Maria in Provenzano, interno
  • Veduta dell'interno della cupola