La Chiesa di Sant’Agostino

L’Altare Maggiore

Punto focale dell’edificio ecclesiastico, è il luogo sul quale si fa memoria del sacrificio di Cristo. Il Signore si dona a noi con il suo corpo e il suo sangue conservati nel tabernacolo.
Leggermente sopraelevato rispetto alla navata, affinché risulti visibile a tutti, interamente in marmo, fu realizzato dallo scultore Flaminio Del Turco nel 1608 su commissione del nobile senese Cristofano Chigi.
Superiormente, sedute ai lati del frontone spezzato, sono visibili due figure allegoriche, rappresentanti la Carità, che tiene tra le braccia due bambini, e la Fede, che sostiene con la mano sinistra la croce e con la destra un calice con l’ostia consacrata, opera dello scultore Fulvio Signorini.
Al di sopra della mensa è collocato  l’imponente ciborio, così come indicato dalle “Ordinationes” degli Eremiti di Sant’Agostino redatte sotto Papa Alessandro IV, che stabilivano come, in tutte le chiese dell’Ordine, il corpo di Cristo dovesse essere conservato in un ciborio posto sopra l’altare maggiore; arricchito lateralmente dalla presenza di due angeli cerofori che guardano verso l’immagine di Cristo risorto, fu realizzato intorno alla fine del 1600 dai Mazzuoli, scultori senesi.
Inferiormente, inserito nei gradini marmorei della mensa dell’altare, è visibile lo sportello del ciborio: su di esso è inciso il calice eucaristico, coevo all’altare stesso.
Sotto la mensa, conservate all’interno di un sarcofago completamente in marmo, caratterizzato ai quattro angoli da teste di serafini, sono conservate le reliquie del Beato Agostino Novello.